LEA MELANDRI presenta "Amore e violenza", Bollati Boringhieri

In dialogo con Giorgio Serughetti

  19:00
Libreria Verso - Ubik Milano
  Locandina
Corso di Porta Ticinese 40, 20123 Milano, Italia

Amore e violenza. Il fattore molesto della civiltà. Nuova ediz.

Melandri Lea

Bollati Boringhieri (2024)
16,00 €
 9788833943664
Amore e violenza. Il fattore molesto della civiltà. Nuova ediz.
Melandri Lea
Lea Melandri, all'anagrafe Maddalena Melandri (Fusignano, 4 marzo 1941), è una giornalista, attivista e saggista italiana. Dagli anni settanta è stata un'attivista del movimento delle donne italiano, scrivendo vari libri al riguardo. Ha diretto dal 1971 al 1978 la rivista L'erba voglio e dal 1987 al 1997 la rivista Lapis. Percorsi della riflessione femminile. Ha anche curato rubriche di vari giornali italiani, come Ragazza In, Noi donne, Extra Manifesto, L'Unità e Carnet.
Nel comune sentire amore e violenza tendono idealmente a polarizzarsi: che cosa avrebbero da spartire lo slancio ardente verso l'oggetto del proprio desiderio e la brutale lacerazione dell'altro, la tenerezza e l'odio rabbioso, la passione vivificante e il gesto mortifero? In realtà il sentimento amoroso e l'atto violento si compenetrano da sempre, a partire dallo strappo che separa il maschio dal corpo di donna che lo ha generato. E sono intrecciati al punto da serrarsi in un nodo inestricabile che costituisce – sia per gli individui sia per i gruppi umani – il «fattore molesto» della civiltà. Con l'acutezza di sguardo di chi sa mettere a nudo le ambivalenze e le contraddizioni del rapporto di potere tra i sessi, Lea Melandri esplora la violenza reale e simbolica annidata all'interno delle relazioni più intime, come la sessualità e la maternità. È su quel corpo con cui è stato tutt'uno, e con cui torna a fondersi nell'amplesso, che l'uomo si accanisce. Ma questa fuga estrema dal femminile che si perpetua, atavica, in ogni mano maschile levata sulle donne, conosce un'ultima contorsione, su cui Melandri invita a riflettere: l'attuale spazio pubblico, sempre più occupato dalle donne, sembrerebbe stemperare la «guerra tra i sessi», mentre è soltanto una nuova forma di dominio, a conferma ancora una volta dell'asservimento che ha ridotto le donne a vita biologica, virtù domestiche, prestazioni marginali. Nella prefazione, Lea Melandri aggiorna la propria riflessione a partire dalla svolta segnata dai recenti fatti di cronaca, fiduciosa nel fatto che essi rappresentino uno spartiacque, se non persino una rivoluzione della coscienza storica per quanto riguarda la millenaria cultura patriarcale arrivata fino a noi.